La mia dieta mediatica delle ultime settimane:
ho sentito questa puntata del podcast Grembo
ho visto questo TEDx
Ho letto questo libro
Questi contenuti mi hanno dato il coraggio per affrontare il senso del potere da una prospettiva precisa:
il sesso.
Nella puntata del podcast Grembo, Martina racconta la sua storia di genitorialità, che inizia con l’incontro con Sara, di cui si innamora ma… qualcosa dentro di lei le dice che “non è giusto”.
“Non è giusto che una donna si innamori di un’altra donna”
Questa affermazione risiedeva nella testa di Martina, ma non era lei l’autrice di questa riflessione. Lei avrebbe voluto altro, desiderato altro, ma qualcosa glielo impediva:
la società.
Questa presenza ingombrante nelle nostre vite, che ci “detta” cosa è giusto/bene/opportuno fare. E lo fa anche a letto.
Una delle cose che ho capito durante la terapia di coppia è che avevo un problema con l’immaginario sessuale: nella mia mente proiettavo immagini di una intimità possessiva, a tratti violenta…
e questo nonostante io abbia avuto pochissime occasioni di fruizione dei materiali pornografici a cui spesso - a ragione - viene data la colpa della costruzione di una visione distorta della sessualità, dove la donna è oggetto passivo e il suo desiderio è messo in secondo piano rispetto a quello dell’uomo. Questo condizionamento mi è arrivato tramite film, racconti, esperienze vissute.
Ecco che facevo fatica ad accettare una sessualità diversa da quel canone, nel senso che la rifiutavo a priori, un po’ come Martina con Sara. E nel rifiutarla non mi soffermavo sul fatto che… mi piaceva!
Quasi come se mi concentrassi su delle “telecamere invisibili” presenti nella stanza, che dovevano a tutti i costi proiettare quello che mi ero convinta fosse giusto vedere. E proprio riguardo i condizionamenti che arrivano dalla società in cui viviamo - ossessionata dalla performance, in tutti gli ambiti e dall'idea che qualunque cosa facciamo abbia un pubblico a cui mostrarla - ci sarebbe molto da aggiungere. Ma mi fermerò qui.
Forse aiuterebbe parlare più spesso di sesso.
Veniamo al TEDx di Veronica Rossi, durante il quale dice una cosa a cui anche io ho pensato più volte. Fateci caso: molti di noi parlano spesso e volentieri di avvenimenti come l’ultima vacanza, il concerto a cui si è assistito, la cena in quel ristorantino nuovo, o il litigio con il marito, compagno o compagna…
ma quanti di noi chiacchierano con gli amici, al lavoro o in pubblico di sesso?!
Invece, dovremmo farlo.
Innanzitutto con i nostri compagni e compagne: svariate ricerche dimostrano che aiuta l’intesa e rafforza la relazione. E poi dovremmo parlarne di più anche in pubblico - eccola 🤚 - se vogliamo rompere schemi e stereotipi e se vogliamo dare alle nostre figlie e figli la possibilità di vivere la sessualità in modo diverso, più autentico.
Questo ci porta al libro di Alessia Dulbecco, Si è sempre fatto così! Spunti per una pedagogia di genere, di cui riporto un passaggio:
«Il continuo bombardamento descritto dalla protagonista, infatti, influenza la costruzione dell'identità e delle relazioni affettive di ragazzi e ragazze. L'idea che i maschi debbano essere sempre forti e performanti pena l'esser definiti "femminucce" e le ragazze belle e morigerate nei comportamenti determina, infatti, un modello che contribuisce a definire una gerarchia di potere tra i generi, supera i confini delle aule scolastiche e investe la totalità delle loro esistenze».
Compreso il sesso.
Avere un rapporto più autentico con il nostro piacere, sentire di avere la possibilità di indagarlo senza condizionamenti esterni, è una palestra potentissima per il riconoscimento della nostra identità.
Se non parliamo di sesso alle nostre figlie la società lo farà per noi e magari si ritroveranno, come me, ad avere difficoltà nel conciliare l’idea di donna autonoma ed emancipata con quella di una sessualità che la vorrebbe remissiva. E potrebbero andare in crisi, come persone e come compagne, le loro relazioni potrebbero incrinarsi, semplicemente perché non sapranno parlarne, perché si chiuderanno in loro stesse.
Bonus track
A questo proposito, consiglio la visione di questo TED, che spiega l'opportunità di introdurre il tema della sessualità alle proprie figlie, anche per insegnare loro a conoscere meglio il proprio corpo. Una forma di prevenzione anche dalle malattie, oltre che dal giudizio ingombrante della “società”.
Le prossime presentazioni del libro:
A Milano, giovedì 20 giugno alle 17.30, durante Giovani d'oggi, ciclo di appuntamenti per discutere di salute mentale al lavoro organizzato da Team Different
in via S. Francesco D’Assisi, 15, iscrizioni a questo link
A Firenze, venerdì 26 luglio alle 18.30, alla rassegna Libri sotto le stelle organizzata da Marchisoro HUB
in località Coldaia, 11, San Piero a Sieve, biglietti a questo link.
Alla prossima! Abbiate potere.
Se ti hanno girato questa mail e vuoi iscriverti anche tu:
Idee di Potere è la logica prosecuzione di Nati per cambiare, il progetto che racconta come si può stimolare un cambiamento in azienda a partire dai nostri desideri e inclinazioni individuali e non dal volere dei nostrǝ capǝ . Volete saperne di più del progetto Nati per cambiare?
Visitate il sito: www.natipercambiare.com
È un tema difficile, che passa dalla sensibilità (o insensibilità) delle persone, che a sua volta passa dall’epoca in cui si è nati e soprattutto dall’habitat in cui si è cresciuti. Sono combattuto tra ciò che esprimi ed il mio sentire, che fondamentalmente è che la sfera sessuale appartienga al dominio del mistero, e tentare di razionalizzarla troppp sia in qualche modo pericoloso. La vita è fatta da una serie eventi casuali che tentiamo più o meno consapevolmente di razionalizzare, forse anche come autodifesa, ma restano eventi casuali. Ma è anche vero che esiste da sempre nella società una inaccettabile tendenza alla semplificazione, in base alla quale, per esempio, si parla di carattere femmineo di determinati uomini. Quando è semplicemente una visione, forse più profonda, della realtà
Alice parlare di sesso, seriamente, senza cadere nei luoghi comuni, negli ammiccamenti facili e nelle battute sempre dello stesso tenore è difficile. Ho avuto un'esperienza qualche anno fa attraverso un panel particolare: il gruppo di amici che frequentavo da ragazzo. Un gruppo che si è evoluto in cui si sono poi formate coppie più o meno stabili, si sono succeduti divorzi e altri "accoppiamenti". Ci si incontrava spesso casa dell'uno o dell'altro per passare un po' di tempo insieme e si parlava di tutto tranne che di sesso, quello serio. Un giorno decisi di rompere questa tradizione e cominciai a parlare di sessualità nella coppia, della sua evoluzione e dei cambiamenti che con il tempo si susseguivano, del rapporto di potere tra i partner. Ad un iniziale silenzio dettato dalle regole sociali cominciò un dibattito stranamente articolato ed inaspettato. Rimasi davvero stupito da quanto quell'incipit aveva ottenuto ma soprattutto dalla diversità di vedute "private" rispetto al quanto sempre dichiarato in pubblico. A volte è necessario scuotere l'albero affinché i frutti maturi cadano a terra e se ne possa assaporare la dolcezza con piacere!
Buona giornata
PIetro