Due settimane fa ho sentito un forte potere.
Ho sentito quel potere che descrivo nella sua accezione positiva ne Il senso del potere:
il potere di essere me stessa
il potere di dare spazio e voce a chi è ai margini
un potere collettivo, che non è la somma di poteri individuali, ma è qualcosa di più ampio e solido.
Ho sentito tutto questo durante #EnsembleFestival
#EnsembleFestival è il festival #nofilter sulla genitorialità fuori dagli stereotipi, organizzato da LUZ e ispirato al podcast Grembo della mia collega Anna Acquistapace.
Perché è importante che il concetto di genitorialità esca da stereotipi e generalizzazioni?
Perché essere genitori non può essere ridotto all’identità bidimensionale dei ruoli stereotipati di madre e padre. La famiglia, le famiglie, sono tante e diverse e devono avere tutte una voce. Devono avere il potere di autodeterminarsi, senza partire da uno sguardo esterno ma portando il proprio.
E poi perché i bambini e le bambine non li crescono solo i genitori, li cresce la comunità. Abdicare a questo ruolo vuol dire non occuparci del futuro del nostro mondo. Dunque va restituito e ricordato il ruolo educante di ciascuno di noi verso i cittadini e le cittadine di domani.
Come possiamo farlo?
Insieme. Partendo dal dialogo.
Abbiamo deciso di chiamare il festival #Ensemble: perché i cambiamenti sono possibili solo unendo le voci, creando un dibattito aperto e rispettoso, che stimoli riflessioni, non giudizi.
Le parole danno forma ai pensieri, che poi guidano le azioni. Come ho scritto nel mio libro, credo che una opportuna comunicazione sia determinante nel generare un cambiamento nelle logiche di pensiero dominante.
Quali sono gli ostacoli?
Per organizzare momenti di comunicazione come #Ensemble serve fiducia e servono investimenti.
Noi di LUZ siamo particolarmente fortunatə - e bravə! - ad aver ottenuto entrambi da chi ha scelto di sostenere questo festival: aziende che la parità di genere non l’hanno solo nel bilancio di sostenibilità ma la rendono concreta ogni giorno attraverso le iniziative che supportano, e come lo fanno. In questo caso, ad esempio, hanno garantito la nostra libertà espressiva, avendo concordato le linee guida del dibattito.
Non tuttə hanno questa fortuna
In particolare, negli ultimi mesi più voci hanno sollevato il problema della libertà di stampa, che ha condotto a degli scioperi e a dichiarazioni allarmanti, non solo i giornalisti e le giornaliste, ma anche persone dello spettacolo e della politica.
Per questo, abbiamo deciso di chiudere il festival con una tavola rotonda sul potere della narrazione nel mettere in luce o far passare sotto traccia alcune violazioni di diritti, riguardanti soprattutto le donne.
Alla tavola rotonda, moderata da me, hanno partecipato persone straordinarie, che stimo molto:
Anna Acquistapace che ha ricordato le origini del podcast Grembo, inizialmente concepito come un progetto fiction: "Protocollo 0", che mette in scena un futuro distopico in cui alle donne vengono rimosse le emozioni negative, per favorire una nuova esperienza di “motherness” libera da qualsiasi senso di colpa;
Giulio Cavalli che raccontando del suo ultimo romanzo I Mangiafemmine, ha ricordato che la distopia è molto più vicina di quello che pensiamo: il libro è ambientato in un paese nel quale viene legalizzato il femminicidio… ma gli omicidi narrati non sono fiction: sono quelli che sono accaduti in Italia negli ultimi mesi;
Ilaria Maria Dondi, autrice della newsletter Rompere le uova, che ha scritto il libro Libere, partendo dalla prigionia a cui ogni donna è sottoposta: quella sullo stato riproduttivo. Attraverso tanti esempi di essere e non essere madri, Ilaria mette in luce le distorsioni di questo paese, che si professa natalista ma punta al controllo del corpo femminile;
Cristian Micheletti, che grazie alla sua grande esperienza nell’analisi della scrittura cinematografica, ha ricordato che l’arte - quella del cinema e non solo - non deve essere vincolata a uno scopo specifico (politico e non solo) ma nasce per essere libera e per generare delle domande, non delle risposte.
Potete vedere la conferenza qui, e sentirete anche il trailer di Protocollo 0:
Fatemi sapere se vi è piaciuta!
Le prossime presentazioni del libro:
A Milano, martedì 28 maggio durante Nobilita Festival, il Festival della Cultura del Lavoro, alle ore 11.00
in via Lazzaro Spallanzani, 40, iscrizioni a questo link (posti limitati)
Alla prossima! Abbiate potere.
Se ti hanno girato questa mail e vuoi iscriverti anche tu:
Idee di Potere è la logica prosecuzione di Nati per cambiare, il progetto che racconta come si può stimolare un cambiamento in azienda a partire dai nostri desideri e inclinazioni individuali e non dal volere dei nostrǝ capǝ . Volete saperne di più del progetto Nati per cambiare?
Visitate il sito: www.natipercambiare.com